La Popillia Japonica è un coleottero appartenente alla famiglia degli scarabeidi originari del Giappone. Segnalato la prima volta nel Luglio del 2014 nella valle del Ticino, tra Lombardia e Piemonte, questo insetto sta provocando ingenti danni a giardini, prati e campi agricoli facendolo diventare un organismo nocivo da quarantena. Scopriamo come eliminare la popilla japonica.
Sono generalmente bianche-trasparente con variazioni di color crema con un diametro di 1.5mm. Deposte in estate in terreni con suolo umido e morbido si schiudono in circa 10-15 giorni.
Di colore bianco- crema con la testa marrone tendente al giallastro. Riconoscibili grazie ad una peluria caratteristica nella parte finale dell’addome e per la presenza di peli lungo il corpo. Nella parte finale dell’intestino è facile osservare una colorazione grigia scura data dall’accumulo di materia fecale. Questa fase è trascorsa sotto terra nutrendosi di radici, in particolare graminacee, provocando ingiallimenti e disseccamenti di manti erbosi di giardini, campi da golf e da calcio. La loro attività parte dalla schiusa delle uova fino a raggiungere il terzo stadio larvale in autunno per poi gradualmente interrompersi nei mesi freddi. Con l’inizio della primavera le larve riprendono la loro attività per poi trasformarsi in pupe in tarda primavera.
Gli adulti hanno una tipica forma ovale con corpo e pronoto verde metallico con le elitre di color bronzo. Nella parte inferiore dell’addome sono tipici dei gruppi di ciuffi bianchi che la distinguono inequivocabilmente da altri coleotteri meno invasivi come il comune maggiolino degli orti (Phyllopertha Horticola).
I primi esemplari sono maschi. Compaiono tra fine maggio e inizio giugno, mentre dopo alcuni giorni appaiono le femmine che rilasciano potenti feromoni sessuali dando inizio all’accoppiamento generando grandi aggregazioni. In questo stadio i coleotteri causano enormi danni alla vegetazione nutrendosi di ben oltre 300 specie vegetali, scheletrizzando le foglie ed erodendo fiori e frutti. Gli individui iniziano ad aggredire la pianta partendo dalle fronde più alte muovendosi gradualmente verso il basso. Gli adulti durante questa fase rilasciano feromoni di aggregazione generando gruppi costituiti da numerosissimi individui, spesso letali per la vegetazione. Tra le specie preferite possiamo trovare: ortica, rovo, vite, biancospino, ciliegio, albicocco, susino, nocciolo, rosa, pomodoro, melanzana e basilico. La loro durata di vita è generalmente 30-40 giorni ma varia molto secondo le condizioni ambientali.
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