Ae.albopictus è una specie tipica dell’ambiente boschivo che si è adattata molto bene agli ambienti urbani. Le uova svernanti schiudono in primavera (in Italia settentrionale ad aprile-maggio) dando origine alla prima generazione larvale.
La popolazione aumenta durante l’estate raggiungendo la massima densità e diffusione a settembre. Il ciclo di sviluppo stagionale si conclude in autunno (nelle regioni settentrionali ad ottobre-novembre) con la deposizione di uova in diapausa. La riduzione del numero di ore di luce e della temperatura, cui sono esposte pupe e adulti nel periodo autunnale, stimola la deposizione di uova in diapausa embrionale.
Questa specie colonizza soprattutto ambienti urbani e periurbani ricchi di vegetazione, occupando in parte la nicchia ecologica della specie indigena Culex pipiens. Da questa specie si differenzia per la maggiore aggressività e per la capacità di colonizzare raccolte d’acqua di piccolissime dimensioni.
La zanzara tigre è tra le più aggressive attiva di giorno e di notte, anche se predilige la mattina ed il pomeriggio. Possiede una straordinaria capacità di adattamento all’ambiente oltre ad essere piuttosto resistente ai comuni insetticidi.
Le ovi trappole, sono utilizzate per individuare la zanzara tigre.
Come per altre specie di zanzare, soltanto le femmine di Aedes Albopictus hanno bisogno di un pasto di sangue per la produzione delle uova. Nella localizzazione dell’ospite hanno un ruolo importante l’anidride carbonica, le sostanze organiche prodotte dall’ospite e segnali visivi.
La zanzara tigre punge prevalentemente di giorno e si riposa durante la mattina e le ore notturne. Cerca le sue prede dentro e fuori le abitazioni, ma è particolarmente attiva all’aria aperta.
Oltre agli uomini, Aedes Albopictus punge anche altri mammiferi e uccelli.
Le zanzare tigre pungono vari ospiti durante il ciclo della produzione delle uova e così facendo possono trasmettere malattie da una specie all’altra (ad esempio la dirofilariasi dal cane all’uomo).
La quantità di sangue succhiata con ogni puntura dipende dalla grandezza della zanzara, ma di solito è di circa 2 microlitri.
La saliva della zanzara contiene sostanze anticoagulanti che fluidificano il sangue dell’ospite, per facilitarne l’assunzione. Questa modalità è la causa diretta della trasmissione di malattie note e probabilmente altre.
Per catturare la zanzara tigre le trappole che emettono anidride carbonica e altre combinazioni di sostanze chimiche naturalmente presenti sulla pelle umana (acidi grassi, ammoniaca, acido lattico) si sono dimostrate tra le più efficaci. Molto utilizzate sono le ovitrappole, ottimo sistema di cattura, monitoraggio della specie, monitoraggio delle aree geografiche.
La cattura selettiva permette inoltre di isolare virus e patogeni presenti al loro interno dove avviene la duplicazione in gran numero passando anche alla saliva.
Per quanto concerne l’aspetto sanitario, Ae. albopictus è considerata ottimo vettore di virus e per questo oggetto di numerosi studi di laboratorio. Nei paesi d’origine è implicata nella diffusione di diverse malattie fra le quali la più nota è il Dengue. È stato evidenziato inoltre che Ae. albopictus è in grado di trasmettere arbovirose indigene quali il La Cross in America e a la Febbre Gialla in Africa e in Sud America.
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