Calore: è il metodo più utilizzato e ha un’elevata efficacia nell’uccidere ogni stadio di C. lectularius. Vengono utilizzati macchinari in grado di generare vapore acqueo ad una temperatura compresa tra i 120° e i 170°C su tutte le superfici infestate. Altri macchinari invece scaldano l’intera stanza il più uniformemente possibile, uccidendo tutti gli stadi dell’insetto.
Freddo: viene utilizzato per esempio l’azoto liquido ad una temperatura di -196°C, applicato con delle lance con ugelli dai quali esce allo stato di gas che abbassa la temperatura e causa la morte degli individui. È un metodo poco utilizzato dovuta alla pericolosità della sostanza e la difficile maneggevolezza.
Trappole e feromoni: vengono utilizzate per il monitoraggio, soprattutto dopo un trattamento per osservare eventuali presenze.
Lotta chimica: vengono utilizzati insetticidi come piretroidi, organo fosforici e carbammati di ultima generazione e regolatori di crescita. La lotta chimica viene utilizzata quando ci sono superfici difficili da raggiungere con il vapore, per cui gli insetticidi arrivano in soccorso per avere una copertura completa al 100%. In laboratorio si cercano sempre più nuovi formulati perché C.lectularius sviluppa resistenze ai prodotti rendendo la lotta chimica molto difficile.
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