La maggior parte delle mosche sono sensibili a determinate lunghezze d’onda di luce. Tutti abbiamo notato spesso che le mosche ronzano attorno alle finestre. Infatti quando rimangono intrappolate in un locale le mosche sono attratte dalla luce solare e volano contro le finestre nel vano tentativo d’u- scire. Questa naturale attrazione verso la luce è stata utilizzata con successo per catturare le mosche ed altri insetti volanti all’interno degli edifici.
Le trappole luminose sono uno dei più efficaci metodi di controllo degli insetti volanti. Se opportuna- mente installate, emettono luce per 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, alleviando una delle preoccupazioni di chi è addetto al controllo igienico delle industrie alimentari e di altre attività.
Il tipo di insetti catturati dalla trappola può inoltre rivelare una nuova infestazione o procurare
preziosi indizi sull’origine dell’infestazione.
Le trappole a luce UV vengono utilizzate in tutte le realtà commerciali e industriali dove il potenziale influsso degli insetti volanti è rilevante.
Tuttavia non risolvono il problema per tutti gli insetti volanti, perché tra questi ce ne sono diversi che non vengono attratti dalla luce e non rimangono intrappolati. Di notte l’attrazione esercitata dalle lampade è maggiore ed i risultati sono quindi più significativi. Gli insetti diurni, come le mosche, dimostrano una periodica sensibilità verso i raggi UV delle lampade. Per esempio una mosca può volare in una stanza per ore prima di sentire, improvvisamente, l’attrazione della luce UV.
Le migliori lampade luminose sono progettate per avere la griglia elettrificata con un trasformatore a corrente alternata (AC).
Tuttavia è più facile ed economico alimentare la griglia tramite corrente continua (DC) utilizzando un circuito di moltiplicazione del voltaggio direttamente collegato alla linea di corrente. Questo tipo di circuito non è in grado di fornire molta energia, pertanto viene utilizzato un dispositivo chiamato capacitore (condensatore) per immagazzinare l’alto voltaggio che riesce a fornire una grande intensità di corrente per brevi periodi.
Quando un insetto entra nella griglia, il condensatore ad essa collegato, scarica una grande quantità di corrente attraverso l’insetto. La combinazione fra l’alto voltaggio e l’alta intensità di corrente sprigiona energia sufficiente a far esplodere l’insetto vaporizzandolo.
In una griglia a corrente alternata la potenza è fornita da un trasformatore ad alto voltaggio collegato direttamente alla linea di corrente. Esso è progettato in modo che l’intensità di corrente fornita sia limitata a valori inferiori a 10 mA. Le caratteristiche del trasformatore sono tali da “elevare” il voltaggio a valori intorno ai 5.000 Volt duplicando la frequenza fino a 100 Hz. Limitando così l’energia applicata all’insetto, che viene ucciso ma non esplode.
Le trappole luminose a piastra collante attirano gli insetti volanti grazie all’emissione di luce e li catturano incollandoli ad una piastra posta dietro ai tubi fluorescenti. Queste unità sono sicuramente più gradevoli di aspetto ed il loro funzionamento è discreto e silenzioso, ma occorre Cambiare la piastra collante ogni 1-2 mesi.
Alcuni fabbricanti di trappole utilizzano il fero- mone della mosca domestica (Z-tricosene) inglobandolo nella superficie collante. L’impiego di feromoni è comunque sconsigliato per le seguenti ragioni:
All’interno delle Industrie Alimentari e nei locali di distribuzione le mosche domestiche rappresentano solo una delle specie di insetti volanti presenti e da tenere sotto controllo; pertanto, l’uso delle trappole ad attrattivi alimentari e/o feromonici risulta inefficace, se non dannoso allo scopo.
Le trappole luminose a ventola attirano gli insetti volanti con l’emissione di luce e li catturano grazie ad una corrente d’aria generata da una ventola.
L’uso delle trappole alimentari come unico mezzo di lotta alle mosche non risolve il problema, lo attenua solamente. Invece in un programma di lotta integrata, il loro utilizzo può regolamentare in modo significativo la popolazione degli insetti nell’intervallo tra un trattamento ed il seguente.
Esistono molti tipi di trappole alimentari che utilizzano gli stessi principi di cattura e che il più delle volte differiscono fra loro solo per l’efficacia dell’attrattivo che contengono.
Come regola generale, queste trappole vanno preferibilmente installate all’esterno. Di seguito sono riportate alcune note e suggerimenti per il loro impiego.
Il tempo necessario perché inizi l’effetto attrattivo dell’esca proteica, una volta attivata la trappola, è di circa 2-3 giorni. La temperatura è determinante: se è alta le catture possono iniziare il giorno stesso, se è molto bassa, sono necessari alcuni giorni in più. La temperatura riveste comunque un ruolo molto importante, a prescindere dall’influenza che ha sulla funzionalità dell’esca proteica. Le mosche rallentano la loro attività e la ricerca di cibo a temperature inferiori ai 18-20° C, mentre se la temperatura supera i 30-32° C si raccolgono nei luoghi più ombreggiati. Pertanto le trappole dovranno essere posizionate all’ombra se fa caldo o molto caldo, ed in luoghi parzialmente soleggiati se la temperatura è più bassa.
Anche la luce è importante e necessaria: per le trappole poste all’esterno, anche se all’ombra di piante, tettoie o porticati, non ci sono problemi. Invece all’interno, per esempio, in una stalla o in un allevamento, è indispensabile scegliere le posizioni più luminose: vicino ad una finestra possibilmente esposta a Sud.
Le trappole non catturano tafani e mosche cavalline. Il raggio di attrazione nei confronti della mosca domestica è di circa 5 – 10 metri, mentre nei confronti dei mosconi (Calliforidi e Sarcofagidi) è superiore a cento metri.
Il protrarsi dell’efficienza della trappola, trascorsi i primi giorni, è proporzionale al numero di mosche catturate. In pratica, se le mosche catturate nei primi giorni sono poche, perché vi è scarsa densità di popolazione, viene meno l’effetto attrattivo esercitato dalla massa di mosche morte, che di solito si sostituisce all’attrazione dell’esca proteica.
E’ bene posizionare la trappola a uno o due metri dal suolo: questa è l’altezza migliore per avere il massimo delle catture. Non mettere la trappola né troppo vicino a porte o finestre dell’abitazione, né a por- tata di animali e bambini.
Se fa caldo, se le mosche sono tante e se le catture sono molto elevate, dopo 10 o 15 giorni al massimo la trappola è da sostituire. Comunque si sono verificati casi in cui dopo solo 5 giorni la trappola era già piena.
I nastri o i fogli collanti sono efficaci per eliminare un numero limitato di mosche, ma non sufficienti per controllare infestazioni pesanti. Per questa ragione possono essere usati solo per integrare un più complesso piano di controllo o come sistema di monitoraggio.
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