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Lotta integrata

Per lotta integrata si intende l’insieme delle tecniche utilizzate per il controllo di piante e animali dannosi per l’uomo, attuata con mezzi biologici (parassiti, predatori, ecc.) e con la bonifica del substrato, “integrandone” l’efficacia con interventi chimici guidati al fine di interferire il meno possibile sugli equilibri biologici naturali.

Questa metodica di intervento, per così dire “a più livelli”, viene oggi guardata come molte speranze, quale mezzo in grado di rimediare in parte ai danni profondi apportati all’ecosfera da interventi chimici indiscriminati. Lo strumento chimico viene qui adoperato con un’attenzione tale da consentire il progressivo e lento riequilibrio dei rapporti fra elementi viventi, pur sapendo che non sarà possibile un ritorno allo stato naturale iniziale.

In particolare, nel caso della zanzara, il risanamento di un ambiente acquatico potrebbe prevedere l’utilizzo di numerosi generi di ittiofauna come la Gambusia, il Leuciscus, il Ciprinus, o di generi di Antropodi come la Daphnia o il Cyclops, che si potrebbero utilizzare anche in ripopolamenti spontanei, tali da conseguire un conveniente controllo delle fasi preimmaginali. Sfarfallamenti da habitat diversi potrebbero invece essere più facilmente dominati con l’integrante intervento chimico, effettuato con l’impiego di composti mirati. La fase di controllo diretto sulle zanzare prende il nome di lotta guidata e utilizza i prodotti chimici più idonei e a minor impatto ambientale per contrastare i focolai d’infestazione nei tempi più appropriati.

L’impatto ambientale degli insetticidi può essere ridotto notevolmente se si seguono alcune regole fondamentali:

  • adozione di principi attivi altamente mirati alla specie;
  • scelta oculata e scientificamente corretta dai formulati;
  • privilegio dell’azione preventiva attraverso l’azione sulla nicchia di sviluppo (lotta larvicida).

Quest’ultimo punto soddisfa una precisa esigenza di ordine ecologico in quanto è sempre conveniente agire sull’antagonista quando è alla massima densità ecologica. In una raccolta d’acqua, spesso di piccolissime dimensioni, possono proliferare migliaia di larve che, al momento della trasformazione in adulti (esuviazione), sono in grado di disperdersi su ampi territori, a volte estesi decine di chilometri quadrati.

Questa forma di controllo si basa quindi prioritariamente sull’intervento larvicida; l’azione adulticida è accettabile unicamente in presenza di specie vettrici di malattie e perciò di pericolo per la salute, soprattutto quando è impossibile intervenire sui focolai larvali, perché irraggiungibili o irriconoscibili. L’intervento adulticida andrebbe pertanto visto, in ambito urbano (Culex pipiens molestus), solamente come strumento di supporto all’intervento antilarvale ed eventualmente programmato esclusivamente per le forme svernati nelle fosse settiche o nelle fognature.

Altri metodi di lotta

Bonifica ambientale

Lotta biologica

Sensibilizzazione dell’utenza

Strategia di lotta alla Zanzara Tigre