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Disinfezione

Un ruolo significativo nella prevenzione e controllo delle Infezioni è svolto dall’uso corretto di preparati ad azione di disinfezione disinfettante/antisettica.

Per ciò è utile fare chiarezza sul significato di alcuni termini di cui sentiamo spesso parlare e che a volte vengono mal interpretati, fraintesi o utilizzati impropriamente.

Indice dei contenuti

Glossario

Biocida
E’ una sostanza che uccide gli organismi viventi, patogeni e non.

Battericida o germicida
Agente fisico o chimico in grado di uccidere microrganismi in fase vegetativa (batteri, miceti, virus).

Carica microbiologica (bioburden)
Popolazione di microrganismi vitali presenti su un prodotto e/o su un confezionamento (definizione tratta da UNI EN 556).

Contaminazione
Presenza transitoria di un agente infettivo su una superficie corporea, su indumenti, effetti letterecci, strumenti ed altri oggetti inanimati, oppure sostanze alimentari e cibi in genere. Non è presente invasione dei tessuti o reazione dell’organismo ospite.

Decontaminazione
La decontaminazione consta in una elevata riduzione della carica microbica su materiali o superfici contaminati , attraverso l’impiego di mezzi chimici (disinfettanti ) o fisici (calore).
La decontaminazione è operazione da effettuarsi prima della detersione ed è obbligatoria nel caso in cui sia presente contaminazione biologica a rischio di trasmissione virale, con particolare attenzione per il sangue.

Detersione
La detersione consiste nella rimozione e nell’allontanamento dello sporco e dei microrganismi in esso presenti, con conseguente riduzione della carica microbica.
Il risultato dell’ azione di detersione dipende da alcuni fattori: azione meccanica (es. sfregamento), azione chimica (detergente), temperatura e durata dell’intervento.
La detersione è un intervento obbligatorio prima di disinfezione e sterilizzazione, perché lo sporco è ricco di microrganismi che vi si moltiplicano attivamente ed è in grado di ridurre l’attività dei disinfettanti.

Disinfezione
La disinfezione è un processo che ha l’obiettivo di uccidere i microrganismi patogeni o potenzialmente patogeni presenti su superfici ed oggetti riducendo la carica microbica fino a livelli di sicurezza. Può essere attuata con mezzi chimici (disinfettanti) o fisici (calore).
Il termine “disinfettante” è più frequentemente usato per indicare quei prodotti che distruggono i germi nella fase di sviluppo, meno le spore batteriche, particolarmente resistenti.
L’azione dei disinfettanti dipende da vari fattori:
1. Livello di attività del prodotto,
2. Concentrazione d’uso,
3. Tempo di contatto,
4. Grado di contaminazione iniziale del prodotto da trattare (carica microbica, presenza di materiale organico).
Alcuni disinfettanti (aldeide glutarica e acido peracetico),in condizioni d’uso particolari, possono agire anche sulle spore (effetto sporicida).

Antisepsi
E’ l’insieme delle procedure che determinano l’arresto della crescita dei microrganismi , presenti su tessuti viventi, attraverso una loro inibizione o distruzione. L’antisepsi si attua con mezzi chimici(antisettici). Il termine antisettico di solito si usa per sostanze germicide che vengono impiegate su tessuti viventi e che pertanto devono essere compatibili , a seconda dei casi, con cute integra, cute lesa , mucose e non devono presentare caratteristiche di tossicità acuta o cronica.

Asepsi
Situazione in cui si ha completa assenza di microrganismi viventi, raggiungibile con la sterilizzazione.

Sterilizzazione
Processo fisico o chimico che ha come obiettivo la distruzione di tutte le forme di vita microbica comprese le spore batteriche. In pratica il risultato, che convenzionalmente si ritiene adeguato, è l’abbattimento della carica microbica al di sotto della soglia di 10-6. La norma UNI EN 556, infatti, stabilisce il livello di sicurezza di sterilità (Sterility Assurance Levell o S.A.L.), che deve corrispondere alla probabilità inferiore ad 1 su di 1 milione di trovare un microrganismo sopravvivente, all’interno di un lotto di sterilizzazione. Questo limite di 10-6 può essere garantito solo se prima della sterilizzazione la carica microbica iniziale (Bioburden) è ≤ 102.
Per le caratteristiche di efficacia e sicurezza , la sterilizzazione è considerata intervento di prima scelta in presenza di situazioni a rischio infettivo elevato.

Dispositivo medico
Qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto, utilizzato da solo o in combinazione, compreso il software informatico, impiegato per il corretto funzionamento e destinato dal fabbricante ad essere impiegato nell’uomo a scopo di diagnosi, prevenzione, controllo, terapia o attenuazione della malattia (definizione tratta dal D.lgs.n°46 del 2402/97).

Dispositivi di protezione individuale
Qualsiasi dispositivo destinato ad essere indossato e tenuto dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale fine.

La decontaminazione

Gli interventi di decontaminazione hanno lo scopo di ridurre la carica microbica su materiali o superfici contaminati, per prevenire la dispersione di contaminanti nell’ ambiente e per rendere le condizioni operative più sicure a chi dovrà effettuare il successivo intervento di detersione. Pertanto tutto il
materiale riutilizzabile, venuto a contatto con liquidi potenzialmente infetti, prima di essere sottoposto alla procedura di detersione deve essere decontaminato.

Il Ministero della Salute ha reso obbligatoria, con decreto del 28 settembre 1990, la decontaminazione degli strumenti riusabili per la protezione del personale sanitario contro l’HIV, in tutti i casi in cui siano
presenti contaminanti a rischio di trasmissione virale, principalmente il sangue.

Prima di procedere ai trattamenti di decontaminazione l’operatore deve indossare gli idonei dispositivi di protezione individuale: guanti, mascherina con visiera o maschera ed occhiali, grembiule plastificato.
E’ necessario sottolineare che la decontaminazione abbatte la carica microbica, ma non garantisce condizioni di sicurezza: per questo l’operatore nelle procedure successive dovrà attenersi ad adeguate misure di cautela.

Agenti di decontaminazione.
Possono essere:
• Mezzi fisici, ad esempio lavaggio ad alte temperature (> 80°C) con detergenti , nelle lavastrumenti;
• Mezzi chimici, i disinfettanti, che per questo scopo devono avere uno spettro di azione comprendente almeno batteri e virus e buona attività in presenza di materiale organico.
Attualmente i disinfettanti che meglio rispondono a questi requisiti appartengono alle classi dei prodotti fenolici (polifenoli) e di quelli ossidanti.

Modalità operative.
La decontaminazione deve essere effettuata subito dopo l’uso o/e la contaminazione, comunque nel più breve tempo possibile.

Decontaminazione con mezzi fisici:
• Indossare i dispositivi di protezione individuale
• Introdurre il materiale da trattare nell’ apparecchiatura lavastrumenti con il detergente
• Attivare il ciclo previsto.

Decontaminazione con disinfettanti:
• Indossare i dispositivi di protezione individuale
• Preparare la soluzione secondo indicazioni in idoneo contenitore con coperchio
• Immergere gli strumenti aperti o smontati in modo che il disinfettante entri in contatto con tutte le superfici da trattare (cavità, canali) per il tempo indicato, mantenendo il contenitore coperto
• Prelevare i materiali trattati, sciacquare e passare alla detersione
• Procedere giornalmente alla bonifica del contenitore, che deve essere vuotato, deterso, disinfettato e asciugato.

La detersione

Consiste nella rimozione ed allontanamento della sporcizia dall’oggetto da trattare, perché questa è ricca di microrganismi, che vi si possono moltiplicare attivamente, ed è in grado di ridurre l’attività sia dei disinfettanti che l’efficacia del processo di sterilizzazione. Per questo l’uso corretto di detergenti/saponi ed acqua, che consente di ottenere una buona riduzione della carica microbica, è considerato intervento indispensabile prima di disinfezione e sterilizzazione.
In queste situazioni la detersione è operazione sempre obbligatoria e deve essere tanto più accurata quanto più il materiale o l’ambiente trattato sono “a rischio”.

Detergenti
Sono prodotti che modificano le forze di tensione superficiale e facilitano così la rimozione dello sporco.
Attualmente esistono varie tipologie di detergenti indicate per il lavaggio manuale e per le apparecchiature, che talvolta richiedono detergenti specifici e dedicati.
Spesso lo sporco è costituito da materiale organico, in questo caso si consiglia l’uso di prodotti nei quali i detergenti sono associati a enzimi proteolitici, che favoriscono la dissoluzione del materiale organico e quindi il suo allontanamento.
I detergenti devono sempre essere usati alla concentrazione, secondo le modalità e per il tempo indicati dalle relative schede tecniche.
E’ obbligatorio fare seguire la detersione da un accurato risciacquo, che elimini sia lo sporco che il detergente.

Modalità operative.

Lavaggio manuale:
• Indossare i dispositivi di protezione individuale (mascherina con visiera o maschera ed occhiali, guanti in gomma , grembiule plastificato),
• Preparare la soluzione del detergente alla concentrazione indicata,
• In idoneo contenitore, immergere nella soluzione gli strumenti aperti o smontati lasciandoli in contatto per il tempo indicato,
•Frizionare lo strumento con spazzole o scovolini che, dopo l’uso, vanno lavati, disinfettati e lasciati asciugare. Lo spazzolamento va fatto preferibilmente in immersione per evitare spruzzi,
• Risciacquare lo strumento con acqua corrente,
• Asciugare.

Lavaggio meccanico:
A seconda del tipo di apparecchiatura, è necessario che vengano seguite dall’utilizzatore, con precisione, le indicazioni e le modalità d’uso che il produttore è obbligato a fornire con l’apparecchiatura.

La disinfezione

Come noto l’efficacia di antisettici e disinfettanti nel prevenire le infezioni è condizionata da molti fattori in particolare:

– caratteristiche di attività del prodotto:
i disinfettanti presentano spettri di azione anche molto diversi tra loro (vedi vari livelli di attività )

– modalità d’uso
• concentrazione di impiego: esiste una concentrazione ottimale, concentrazioni inferiori causano l’inefficacia o la riduzione di attività del disinfettante o antisettico, concentrazioni superiori possono essere all’origine di effetti indesiderati anche gravi.
• tempo di contatto: deve essere rigorosamente rispettato per garantire l’efficacia del disinfettante, può variare in funzione dell’indicazione d’uso.

– condizioni ambientali:
• temperatura: in alcuni casi un aumento della temperatura può incrementare l’efficacia del disinfettante, in altri può causare la sua degradazione,
• pH,
• presenza di materiale organico ( ad esempio sangue, pus, plasma, feci ,urine ): può ridurre o annullare l’attività del disinfettante o antisettico sia formando sulla superficie dei microrganismi un rivestimento, che li protegge dall’azione del principio attivo, sia reagendo con il disinfettante, neutralizzandone cosi’ l’efficacia.
• carica microbica: la presenza di un elevato numero di microrganismi riduce la probabilità di successo del processo.

Di qui la necessità di garantire una accurata detersione preliminare , che, eliminando il materiale organico e abbattendo la carica microbica, crea le condizioni necessarie a garantire il successo della disinfezione.
Bisogna anche ricordare che l’attività dei disinfettanti è massima sui microrganismi in sospensione mentre i batteri in biofilm o essicati sono più resistenti.

• Tipologia dei microrganismi presenti: le varie specie di microrganismi hanno una diversa sensibilità all’azione dei disinfettanti come si vede dalla tabella: la tipologia più resistente è rappresentata dalle spore batteriche e quella meno dai virus lipidici.

Scala di Resistenza dei microrganismi ai disinfettanti in ordine crescente

  1. Virus lipidici o di medie dimensioni (es. HIV,HBV, HCV)
  2. Batteri vegetativi Gram positivi (es . St. aureus, Enterococcus)
  3. Virus non lipidici di grandi dimensioni (es. Enterovirus)
  4. Funghi (es. Candida)
  5. Batteri gram negativi (es. Pseudomonas)
  6. Trofozoiti (es. Acanthamoeba)
  7. Piccoli virus non lipidici ( Polio virus)
  8. Micobatteri (es. Mycobatterium TBC)
  9. Protozoi con cisti (es. Giardialamblia, Cryptosporidium parvum)
  10. Spore batteriche (es. Clostridium difficile)

Quando usare i disinfettanti?

In generale si può affermare che i disinfettanti devono essere usati nelle situazioni in cui non è sufficiente la detersione, ma non è indicata la sterilizzazione.

Quali disinfettanti e antisettici?

Non esiste un disinfettante valido per tutti gli usi.
La scelta deve perciò essere fatta valutando di volta in volta:
• il materiale da trattare,
• il livello di disinfezione da raggiungere,
• il grado di rischio per paziente e operatore,
• il costo dell’intervento

In modo analogo per gli antisettici è necessario verificare l’ indicazione d’uso, che può essere:
• cute integra
• cute lesa e mucose.

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